The Elder Scrolls IV: Oblivion

La saga di The Elder Scrolls (spesso abbreviata in TES) non ha bisogno di presentazioni, e il quarto capitolo si è mostrato senza dubbio all'altezza dei suoi predecessori.

Quando si parla di giochi di ruolo in single player è impossibile non pensare ad Oblivion: dai primi accenni di trama allo sviluppo del proprio personaggio, infatti, ciascuna sfumatura riporta ai successi passati non solo della casa produttrice, ma di qualunque software house abbia esplorato le potenzialità di questo genere in particolare. Il titolo è quindi un grande omaggio ai primi GDR, ma senza mai risultare antiquato e macchinoso. Questo vale sia per la comprensione delle meccaniche, facilmente intuibili anche per chi non ha mai avuto a che fare con delle avventure di questo tipo, sia per la gestione dei comandi: i combattimenti non garantiscono la fluidità dei "cugini" più moderni, ma sono eccellenti se inquadrati all'interno del periodo in cui il gioco è stato sviluppato, tenendo conto di tutti i vincoli tecnici che all'epoca non si potevano ignorare. Tutto questo abbinato ad una gestione del motore grafico impeccabile, una caratteristica che rende The Elder Scrolls IV: Oblivion giocabile anche nelle configurazioni hardware meno prestanti, con schede video e processori di fascia media o bassa.

La partita inizia con la creazione del proprio personaggio, come per tutti i capitoli della saga. In questo caso le scelte sono molto varie: si può decidere una razza di partenza e poi definire i dettagli, come la dimensione degli occhi e delle orecchie, la presenza di barba o capelli e il loro tipo, la tonalità della pelle e tanto altro. Sulla base delle scelte, che coinvolgono anche le abilità di base, il personaggio può essere in grado di affrontare dei nemici particolarmente forti o evitarli in modo furtivo; queste caratteristiche possono comunque essere sviluppate in seguito, indipendentemente da ciò a cui si da la priorità nelle prime fasi di gioco. Le ambientazioni sono estremamente varie: si comincia a seguire la trama da una prigione, per poi passare ad un territorio neutro di montagna e raggiungere, nel corso delle varie missioni, spiagge e pianure. Allo stesso modo i nemici sono tanti, dai più deboli e facili da sconfiggere (come i ratti) a quelli che richiedono una grande abilità e un personaggio molto forte (come i mostri provenienti da altre dimensioni). Tanta varietà rende The Elder Scrolls IV: Oblivion un gioco longevo, di cui è davvero difficile stancarsi.